Il Salotto di Malcom: Alessia Ramusino

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Alessia Ramusino. Non la conoscevo e non conoscevo questo suo nuovo lavoro “An Incurable Romantic”, devo dirvi la verità. La redazione mi aveva informato che sarebbe arrivata lei questo Giovedì, in questo salotto, dietro le quinte dei miei ascolti. Una donna tanto per cominciare. Non per alludere all’età anagrafica, quanto allo spesso di vita che porta sulle mani. Di sicuro non è una di quelle che ha tempo da perdere dietro quello che chiamo “Il FUTULISMO” delle cose. Una bella parte di Mondo vista davvero e non solo dai social. E tutto questo par essersi fermato in ogni brano che scopro assieme a voi, per la prima volta. Ci sono strani ritmi, a volte anche tribali come fossero preghiere. Ci sono schemi pop industriali ma anche tradizioni scozzesi. C’è l’inglese che non mi sorprende in negativo – dopo tutto questo mondo visitato – e poi c’è l’italiano che invece appena restituisce un filo di semplicità. Come a dire che forse non sono canzoni che si vestono bene con la lingua nostrana. Si viaggia con la Ramusino. Si viaggia come farebbe un drone a spasso per i cieli sotto i quali non ancora il cemento è divenuto padrone.

Irlanda. Scozia. America. Jamaica. Francia. Italia. Questi i paesi in cui sono andato ascoltandoti. Manca qualcosa secondo te?
“Un tocco di zenzero”, parafrasando il titolo di una pellicola cinematografica del regista Tassos Boulmetis che ho molto amato e che cito, non a caso, perché ha origine da paesi che ho conosciuto e che hanno influenzato la mia musica: Grecia e Turchia. Aggiungo l’Iran terra in cui ho vissuto gran parte dell’infanzia e che considero madre adottiva e anche la Spagna, dove tuttora a Barcellona, vive parte della mia famiglia e dove trascorrevo le vacanze estive della mia adolescenza, ballando intere nottate fino allo sfinimento…

E poi due brani in italiano. Come mai questa inversione di marcia?
Non inverto la marcia, è pericoloso! Sono una strada con corsie parallele, la musica non ha parole è una lingua universale… il testo di una canzone è il vestito, il tessuto è l’argomento che tratta e la nazionalità della lingua è solo il colore dell’abito…

Leggo dalla tua biografia che sei stata spesso catapultata in paesi diversi. Da lì le radici di Alessia Ramusino e della sua musica? Se no dove?
Sennò non sarebbe Alessia Ramusino. Qualcun altro… magari sempre una musicista ma… che so, violoncellista ma non Alessia Ramusino. Credo che ognuno di noi sia quel che sia in virtù della vita che ha vissuto, delle esperienze maturate, delle scelte fatte.

Cambiamo rotta. Sei una conservatrice per caso? Oppure sei una sperimentatrice?
Mi viene da risponderti l’uno e l’altro… e quindi dipende. In linea di massima, mi piace pensare di sperimentare sul consolidato.

E riferendoci a questo video? Sei d’accordo che la produzione non è al livello del disco?
Questa è una critica difficilmente confutabile. D’altronde non ci aspettavamo tutto questo ritorno di immagine, abbiamo fatto un disco per il puro piacere di fare bella musica e quindi i video ci sono stati un po’ imposti dal nuovo modo di consumare la musica … sono un po’ contraria in quanto per me l’ascolto è evasione, immaginazione, sogno e se guardo un video invece mi condiziona molto nel modo di ascoltare un brano… un po’ quello che succede leggendo un libro e guardandone in seguito il film da esso tratto … è spesso deludente. Comunque la promessa è che nel prossimo faremo sul serio e daremo al pubblico un video da favola!

Viaggiando…la tua musica è così perché sei una viaggiatrice oppure scrivi così perché viaggi almeno con la musica?
Qui Marzullo ha messo la penna! La risposta è già nella domanda: la mia musica è così perché sono una viaggiatrice e perché viaggio con la musica e la musica mi fa viaggiare…

Vi lascio postando il video della title track del disco “An Incurable Romantic”. La poesia leggera e sognatrice di una donna che di arte vive e di vita parla…e con essa danza. Bel sentire Alessia Ramusino.